di di Ella Kintsugi | pubblicato da CHICORY BOOKS EDIZIONI (24 dicembre 2020)
venduto da Oceanon
Martinelli sei morto, tanto per incominciare, non c'è dubbio, questore o prefetto, ministro dell'Interno, Ares, Marte, Týr, Thor, come ti pare, ma caro mio: sei morto come il chiodo su quella minchia di porta!» Bofonchiò Lara guardando davanti a sé, Gualco entrò in quel momento, guardandosi attorno facendo una piroetta degna di un ballerino di valzer. Alzò la testa e notò una corona di vischio appesa sopra allo stipite sfruttando un vecchio chiodo arrugginito che aveva visto la storia della Questura. «Cosa c'è di particolarmente morto nel chiodo di una porta?» Chiese lui. «Non lo so. Si usa dire, credo fosse quello scrittore, quello di Paperone e dei bambini poveri d'epoca vittoriana, quello che tutti gli anni in questo periodo viene riproposto in tutte le salse in televisione, cinema, teatro, recite scolastiche almeno sino alle medie e chi più è cagacazzi ne metta. Fandonie, minchiate, Gualco. Io penso che il detto derivi dai chiodi delle bare di una volta... Ma ce ne frega qualcosa?» «Dickens», rispose ottuso. Lei lo guardò torva alzando lo sguardo dal tablet che stava consultando. «Ah, quello del chiodo, giusto!» Poi l'ispettore tornò sul pezzo: «Il questore ha fatto addobbare tutti gli uffici, quest'anno si sente molto nello spirito natalizio, vicequestora Lalli».
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