di Michele Infante | pubblicato da Aracne
venduto da Oceanon
L'eccedenza biologica dell'umano è femminile (la Magna Mater). I grandi miti antropologici arcaici mettono in scena questa sua inquietante potenza generatrice di vita e di morte (Lilith, la Grande Prostituta dell'Apocalisse, le Madri, Amazzoni, Sirene, Sfingi etc.). Il male, legato all'iconografia del femminile, relegato per secoli alle culture orali e combattuto dal monoteismo religioso, dalla tradizione canonica del pensiero filosofico e dalle istituzioni sociali maschili, finalmente riemerge nel postmoderno, negli immaginari fantascientifici, grazie alle nuove possibilità della tecnica, della medicina e della scienza. Questo testo propone un'analisi diacronica e cross-mediale di letteratura, cinema, fiction televisiva, forme artistiche, anime, videogame, manga, cartoon, reti digitali per mostrare i luoghi simbolici e i miti della sovversione politica del femminile e la nuova modalità di rappresentazione del corpo della donna nell'Età della Tecnica (aliena, cyborg, vampira, automa etc.), segnando il superamento sia nella riflessione filosofica e bio-politica, sia sul piano degli immaginari sociali e comunicativi del postmoderno nel postumano
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